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23 Non credo però tutti quelli che figurano nell’inventario descrittivo della biblioteca, e dei quali sarà parola più avanti.

24 F. Ughelli, Italia sacra, iv, col. 925 esegg: G. Cappelletti, Le chiese d’Italia, Venezia ÌS57, xiii, p. 615 e seg.; F. Savio, Gli antichi Vescovi d’Italia dalle origini al 1300, ecc., Torino, 1899, pagine 158-174

25 L. M. Hartmann, lìcìucrkungen zu den àlteslen Langobardischen Kdnigsurkundcn (in Neues Archiv f. ci. d. G. xxv. 608-617).

26 Pevron, op. cit., p. XXXIII e seg., 1-228.

27 È il codice segnato F. IV. 12 poco bene descritto daH’Ottino a pag. 28 e seg. dell’op. cit., appena accennato dal Peyron (op. cit., p. 220), e già prima senza alcuna descrizione pubblicato in parte dal Rossetti (op. cit. Ili, j). 14S e segg.). Nel verso del f. 116 si legge, scritto di mano del sec. XVI: MDLXXV visuni fiiit hoc oppiis (sic) a D. Callisto Robbiensi: e pure nel verso di un semifoglio di risguardo avanti il frontispizio, dell’istessa mano, credo: Ego D. Callixtus a Bobio vidi onmcs libros sub anno 7575 / dove è anche memoria di due monaci di Luxeuil venuti a Bobbio nel 1620 a visitare il corpo di S. Colombano. Tutte queste note, nè queste soltanto, vennero dall’Ottino omesse; omissione per vero molto meno spiegabile in lui che nel Bethmann (Archiv f. à. d. Glc. v, pag. 611, n. 19) e negli Editori del magnifico Aliante paleografico-artistico (v. sopra nota i).

28 Peyron, op. cit., p. xv.

29 V. sop. nota 9.

30 A Milano nelle soppressioni coeve a quella di l’obliio si seguiva la pratica (seguita anche più recentemente) di non conliscare nè le supellettili nè i libri che i singoli monaci si tenevano in camera. La Braidense deve a questa pratica la pregevole raccolta dei manoscritti del P. Ermete Bonomi dei benedettini di.S. Ambrogio nostro (v, Arch. Stor. Lomb. xxii, fase, vi, 1095). Ho ragioni per credere che anche l’Ambrosiana trasse da quella pratica qualche vantaggio. Non sarà inutile il notare che, a concludere dal verbale di vendita, la stessa pratica deve ritenersi seguita anche coi benedettini di Bobbio.

31 Noto che anche l’intermediario del Card. Federico Borromeo per l’acquisto di codici bobbiesi in favore dell’Ambrosiana, andato a Bobbio in servizio di avanscoperta, in calce ad una lista che alla sfuggita potè fare dei libri veduti (pubblicata da O. Seebass, 1. e. II, p. 57 egg.), notava: Sono altri pezi (non pepi come, forse per error di tipi nel luogo citato, S. 1. e.) de libri in alcune casse, ma poichè questi Padri non me gli hanno mostri, ne io ho preso ardire di vederli contra voglia loro. Così i buoni Padri glieli avessero mostri... e ceduti!

32 Vedi sop. nota 16.