Pagina:Rapisardi e Carducci - Polemica, Catania, Giannotta, 1881.pdf/77

Don Chisciotte a noi poco importa; certo, noi abbiamo di lui più stima assai ch’e’ mostri di averne di sè stesso e degli altri, nè vogliamo davvero sopraffarlo col numero e coi bollori della nostra giovinezza. Non c’intenerisca il prof. Carducci, per amor del Cielo, non c’intenerisca! Veda il professor Carducci: noi non ci permetteremo con lui le maniere poco garbate ch’e’ si permette con gli altri; ma se il professor Carducci consente, noi discuteremo tranquilli le sue ragioni, cercando di dimostrare come il prof. Carducci abbia fabbricato dei castelli di carte poco solidi e meno onesti.

Lucifero, dunque, è un vecchio parabolano frugonesco, e via dicendo; Ebe è una pastorella arcade, e via discorrendo; il Lucrezio è un empiastro retorico, eccetera, eccetera. Così parrà forse al prof. Carducci; parve ad altri altrimenti. Nessuno ignora i giudizi del Trezza intorno i lavori del Rapisardi, e il Trezza è così poco un Rutulo del Rapisardi che giudicò pure con molta benevolenza le Odi Barbare del prof. Carducci. E Vittorio Hugo scrisse del Rapisardi che egli è «un precursore: e che tiene in mano due