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nelle sue parti, ma non che le sue parti non siano superbamente belle.

Difendere Mario Rapisardi da futili e insussistenti accuse, consiglia te soltanto da invidia e animosità, credo sia ora lo stesso che combattere i mulini a vento, e perciò passo oltre.

E per la medesima ragione non dico sillaba a prò di Aurelio Costanzo che è, a quel che pare, un novello pruno negli occhi del signor Lodi e forse di qualchedun altro.

Io non son qui a far il Don Chisciotte per nessuno, ma solo a dire che non si fa in questo modo la critica, la piaccia pure a chi v’è interessato, e l’illustre Carducci, per eccesso di bontà, chiami pure fiero e ardito critico il signor Luigi Lodi.

La fierezza e l’arditezza nel libretto su Lorenzo Stecchetti io non le ho trovate che nel dire delle impertinenze a destra e a sinistra.

Non certo nei concetti e nelle indagini.

Il libretto del Signor Lodi non è altro, a chiamar pane il pane, che un insieme di articoli di giornale, scritti con della vivacità, sono il primo a riconoscerlo, ma leggerini molto molto.