Pagina:Rapisardi e Carducci - Polemica, Catania, Giannotta, 1881.pdf/39

curazioni all’illustre uomo, che i giovani si sarebbero tenuti fortunati ov’egli, in qualunque modo, avesse voluto giovarsi di loro.

Il Rapisardi, commosso, mentre ringraziava di quella prova d’affetto la gioventù studiosa aggiungeva che, se alle diatribe contro il Lucifero aveva risposto col Lucrezio, anche ora unica risposta ai suoi detrattori sarebbe stata la serena concezione del Giobbe.

Applausi frenetici interruppero e coronarono tanto le parole del Maiorana, quanto quelle del Rapisardi.

In mezzo ad un silenzio religiosissimo s’ascoltò tutti la lezione, la quale ebbe a terminare anch’essa fra una salva fragorosa d’evviva.

Quindi, con la massima compostezza, l’illustre professore venne accompagnato al Gabinetto di lettura.

Questo è certo: mai s’è qui vista dimostrazione più ordinata, più decorosa, più spontanea.

Sin da quando Mario Rapisardi cominciò a porre su solide basi la sua riputazione di poeta e letterato insigne — gl’invidiosi, di cui in Italia, grazie a Dio, non s’è patito mai difetto, presero