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tissimo ingegno.» Che ne dite, eh? poteva silloggizzare meglio uno scolastico del Medio Evo? Potrebbe riuscire più ridicolo il Marchese Colombi quando presiede agli accademici?

Avea ragione da vendere G. Mazzini quando scriveva:

«Troppo sovente tra noi le miserie accademiche, le passioncelle private ed i rancori di municipio trasmodarono il campo dell’utile controversia in un’arena da gladiatori, troppo spesso le contumelie usurparono il luogo alla onesta critica....»

Ma chi legge le opere letterarie di G. Mazzini?

Il signor Lodi no di certo.

Ma avrà letto sicuramente un certo articolo di Olindo Guerrini dal titolo Elzevir pubblicato nel n. 105, anno 1° della Lega democratica, che è un capolavoro di brio e vivacità; nel quale sono dette queste sante parole:

«Perchè la critica è una bella e santa cosa, ma fatta come la facciamo ora in Italia fa pietà davvero. Critichiamo così a orecchio, o, come si dice, a impressione. Se abbiamo fat-