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Onde fluisca l’abbondanza; slancia
Sugl’indocili fiumi, all’alpe in cima,
Entro al cor de la Terra, al mare in dorso
I mostri tuoi c’hanno di ferro il corpo
E l’anima d’elettro; i campi solca
Dell’aria irremeati, agli astri aspira;
Di tua virtù semina il mondo, e l’orma
Del pensiero dell’uom per tutto imprimi!
Ne’ tempj tuoi d’acciaro e di cristallo
(Oh torri, oh guglie fiammeggianti al Sole,
Alcun dio mai non ebbe are sì belle!)
Convenir vedo al tuo fraterno invito,
In gara di gentili opere, tutte
Le famiglie dell’uomo; suggellata
In generoso indissolubil nodo
Vedo l’umana fratellanza: misto
Col rumor lieto de’ campestri ingegui,
De’ civili trionfi odo la voce,
E fra tripudj de’ satolli cori
Ampio, solenne de la Pace il canto.
Intrecciate alle chiome allori e rose:
Giorno di nozze e di vittoria è questo!
O re del foco intellettivo, alfine
La luce tua penetra in me; rinasce
L’animo estasíato entro al tuo lume,
E con te si confonde, e la ragione
Di sè stesso e del Tutto alfin comprende.
Luce di Libertà, che ti comparti
Placidamente, in egual modo, a tutti,
Luce di Verità che innovi il mondo,
Pregio e scopo da te la vita àcquista.
Intrecciate alle chiome allori e rose:
Giorno di nozze e di vittoria è questo!
Chi di morte parlò? L’erta sublime
Io, come te fulgido e puro ascendo,
Come te, Sole padre! Orto ed occaso
L’esser mio non conosce (il sai tu forse?);
Ma so che intorno a me pullula e ferve
La vita; so che palpita ogni core
Come al tuo raggio al sagrificio mio;
So che al foco d’Amor l’universale
Anima si ritempra, e la marea
Dell’umano destin perpetuamente
All’influsso di lui sorge o s’avvalla.
FINE.