Pagina:Rapisardi - Opere, I.djvu/500


Chi è mai? Da qual’inospite
     Proda qui mosse e quale all’ultim’ora
     L’accoglierà? Qual demone,
     Qual dio lo sprona a ramingar? L’ignora.

Pur voga; e mentre interroga
     Lontan lontano il sordo etera, e geme,
     Sotto la cimba fragile
     Il dissonnato mar tumido freme.

Saltan mugghiando, ammontansi
     Le perse onde, or s’incela or s’inabissa
     Il tenue guscio, in vortice
     Rota: infranto è il timon, la vela scissa.

Avviticchiato a un’ultima
     Doga, oltre il mare e il ciel guarda il morente;
     L’onde su lui gavazzano;
     Per l’aria un cupo sghignazzar si sente.