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486 | Le Ricordanze, Parte III |
DINANZI A UN RITRATTO
Io sono il mar che con urla tremende
Al ciel si lancia, e navi, e ciurme inghiotte;
Turbo son io che per la cieca notte
4Òasi sconvolge, e carovane offende;
Prometeo son che alle fulminee lotte
L’indomita de’ numi ira raccende,
E sopra l’are sgominate, e rotte
8L’ora suprema o la vittoria attende.
Ma se di tua beltà miro il portento
E il roseo collo, e le fidiache braccia,
11E penso a’ baci, ond’ho gioja, e tormento,
Piego allora sul petto umil la faccia,
Lago diventa il mare, alito il vento,
14Voce d’amor la prometèa minaccia.