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EGOISMO
Sempre che a la notturna aere dirotta
Scroscia la pioggia, ed urlano
Alle finestre i venti,
E a’ fulmini frequenti
Ardono li spiragli e il ciel borbotta,
Fra le diffuse coltrici,
Ove tranquillo io giaccio,
Meglio mi avvolgo, o tacito
Cerco un asil della mia donna in braccio.
Poi fra me dico: A questa perfid’ora
Chi sa quanti perigliano
E in terra e in mare; e in quanti
Petti solinghi, ansanti
Trema la vita! E chi tra’ flutti implora