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A LINA
NEL REGALARLE UN PUGNALE
I
Perchè il foco e il martel mi diêr travaglio,
Saldo, lucente ed inflessibil sono,
E, a par di lui che a te mi manda in dono,
Fiero ho l’istinto, e la sua tempra eguaglio.
Ma poi che son de’ tuoi sguardi bersaglio,
E ascolto di tua voce il dolce suono,
Sento che il mio rigor tutto abbandono,
E al foco sì, ma a te durar non vaglio.
Strano, o greca beltà, strano è l’effetto
Del tuo sembiante e delle tue parole,
Ed or mi sembra affanno, ora diletto.
Morte già davo; ora che amor lo vuole,
Penetro, e non so come, entro al tuo petto
Mutato in un sottil raggio di sole.