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452 | Le Ricordanze, Parte III |
METAMORFOSI
L’intelligenza mia torpida cade
Nella gran notte, nell’immenso oblio;
Una sostanza minerale invade
4Il mio capo, il mio core, il corpo mio.
Non bramir d’odj, non cozzar di spade,
Non ghigno, non dolor, non canto pio,
Non biechi nembi, non dolci rugiade
8Mutan l’alta quiete ove son io.
O marmorea beltà, figlia dell’arte,
Ecco, nel tuo fatal gelido regno,
11Poi che infrante ho le forze e l’armi ho sparte,
Simulacro di me rigido vegno:
Or che di me perì la miglior parte,
14Dei baci tuoi, dell’amor tuo son degno.