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Sorge dal doloroso,
Letto ove gli anni stenta,
Con pensiero amoroso
La madre inferma e lenta;
E la trapunta coltrice
Del talamo felice
Piangendo di letizia
Trepida benedice.
Ivi, fra un roseo coro
Di tacite impromesse,
Con lievi fila d’oro
L’ultimo sogno intesse:
Già vede il solitario
Nido, che il cuor careggia,
Dei vostri idoli amabile
Culla, ricetto e reggia;
A un mite occhio di sole
Tranquillamente assisa,
Le ben fiorite ajuole
E il mar tremulo affisa,
Mentre co’ fiori e l’aure
In armonia gioconda
Strillan due labbri rosei,
Brilla una testa bionda.