A noi, quando ne affida
L’età, misero loco
Par la casetta fida
E il mondo e il cielo un gioco;
Ma poi che assai dell’essere
Corremmo il dubbio mare,
Il focolar domestico
Vasto universo appare.
Ecco; il paterno tetto
S’orna di nuove aurore;
Ogni mirato objetto
Sente l’aura d’amore;
Ecco, fuor della rigida
Arbore isterilita
Ricca di gemme e d’iridi
Ripullula la vita.
Ne’ pensierosi e neri
Occhi di lei che avanza,
Nuotan cento misteri
D’amore e di speranza;
Sovra la soglia insolita
Sta il genitore antico,
E al novo raggio avvivasi
Del suo sguardo pudico.