Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
439 |
IDEALE
A LINA
È ver: straniero e pazzo ospite in questa
Gabbia di saggi il piè fugace io volgo;
L’anima mia, che sol nei sogni è desta,
Segue un’Idea, che mal comprende il volgo.
Tacito vo tra la loquace e frolla
Turba e senz’odio a tanti odiosi in mezzo;
E, perchè m’apra un passo entro a la folla,
Semino a me dintorno il mio disprezzo.
E corro ove un’occulta ansia mi caccia,
Che la vita mi strugge e mi ricrea,
Col piè nell’ombra e con la luce in faccia
Seguo il fulgor d’una fuggente Idea.