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Secreti inni d’augelli, occulti amori
Di zeffiri e di ninfe; io dolorando
Chiamo sul labbro mio le tue canzoni
Dolcissime di tutto; e come assorto
In un mar di memorie il cor sen fugge
Verso quel ciel dove tu aspetti e piangi.
Oh, non pianger così! Questa ch’io vivo
Da te lontan vita non è; perduta
Vela per ampio mare, irto di negre
Rupi e di mostri paurosi, in preda
A scatenati dèmoni, lontana
D’ogni luce di faro e d’ogni riva,
La mia vita or somiglia; e quando inqueta
E tempestosa più l’anima freme,
E del passato luminoso i regni
E i neri abissi del doman viaggia,
Allor tacita più, più inerte e immota
Stagna la vita mia. Fulmina il sole
I suoi fervidi raggi, ed io per terra,
Qual vilissima cosa, immobil, muto,
D’altri ignaro e di me giaccio, ed aspetto
Qual mai cosa non so, ch’or mi tien forma
D’una candida sposa, or d’un fantasma
Tenebroso così che par la morte.
Lascia talor da’ suoi morbidi rami
Qualche stella cader nitida e fresca