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Così, se fra le belle
     Labbra tu chiudi e suggi
     Le foglie tenerelle,
     Tesor d’aerei cibi
     Ne traggi e ne delibi.

E dentro al cor, converso
     Da un dio per cui ti struggi
     L’umor succhiato in verso,
     Dolce e fragrante il detto
     Sgorga dal vergin petto.

Io per la bionda riva
     D’Arno, pensoso e solo
     M’aggiro, e al cor m’avviva
     Qualche memoria e il nero
     Fiore del mio pensiero.

Ma spesso all’ora bruna
     Torno furtivo a volo
     Sovra la tua laguna,
     E a te chiedo, o pietosa,
     Qualche foglia di rosa.