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Sul tuo carro di stelle
Muta procedi, e il pallio
Serri al virgineo sen;
Danzan leggiadre e snelle
L’Ore ai tuoi passi, e versano
Per le vaste regioni ombra e seren.
Sotto al tuo ferreo trono,
Come bendate vittime
Presso il fumante altar,
Servi e costretti sono
L’ire dei nembi e i fulmini,
E le insidie e i selvaggi odj del mar.
Tu parli, e pe’ profondi
Spazj fecondo s’agita
Il tuo soffio vital;
Sorgon pianeti e mondi
Ad intrecciar le lucide
Danze intorno alla tua fronte immortal.
Fremi, e da’ morti abissi
Balzan vulcani, e mugola
Il riverso oceàn;
Cadon confusi e scissi
Popoli e mondi, e placida
Tu sui nembi passeggi e l’uragan.