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Come il soave l’incenso
Di queste fragolette mattutine,
Io vanirò col zeffiro
Che il mar cheto discorre e l’aere immenso,
Io vanirò nell’aureo
Sole, come la vitrea
Falda di queste brine.
E come fior che a sera
Con le fragranze al ciel s’apre la via,
Eterno, istabil atomo
Cercherò la mia sede e la mia sfera:
Chè in mezzo a questa tenebra,
Il veggio, il sento, o spirito,
Non è la sede mia!