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Qualche pallido fior piovea da’ rami
Il lento gelsomino.
Al tuo vegliato capezzal sedea
L’addolorata madre,
Spesso volgendo il ciglio
A una pietosa immagin di Maria,
C’ha tra le braccia il figlio.
Lesta intorno venía
L’affettuosa tua sorella intesa
Ai pietosi servigj; in su la porta
Siede il buon genitore, e sottovoce
Ripiglia il fratellino,
Che ruzza dietro all’infedel micino.
Della lucerna al tremolante raggio
Vidi il bianco tuo volto e il fuggitivo
Lume degli occhi tuoi
E le diffuse chiome
E l’aereo sorriso. Oh dimmi, a quali
Fantasime di ciel guardi e sorridi,
Candida giovinetta?
Qual ti lusinga mai viso e splendore
Di sempiterni lidi,
Che ad occhio di felici Iddio contende?
Qual su le tacit’ali
Invisibile a noi spirto d’amore
Per le sedi degli astri amor t’insegna?