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Canto primo 19

     Nè, in così vario traviar trascorso,
     95Mancò chi dal geloso orto o dal chiuso
     Ovil traesse i Numi suoi, d’umani
     Sagriflcj la muta ara bagnando
     Fra ’l clamor lieto di tregende oscene.
     Ma in seno alla funesta ombra talora
     100Il tuo sorriso, o Verità, splendea
     Su la fronte del Genio, e su la terra
     Ministre le civili Arti mandavi
     A rivolgere al ciel le tralignate
     Menti mortali, e ad incuorar la lena
     105Alla mesta Speranza fuggitiva.
     E tu nella sdegnosa alma spirasti
     Del pastore di Levi, allor che in bruno
     Abito di dolor serva sedea
     Su le ghiaje del Nil la sconsolata
     110Vedova del Giordano. Ahi, su gli altari
     Memori, o sconsolata, or più non vedi
     Tra vaporati timíami il Dio,
     Che a’ patriarchi consentía la legge
     E l’aspetto immortal; la luminosa
     115Arca del patto non incede in mezzo
     A’ tuoi mille guerrieri: a strani, orrendi
     Idoli per le vaste egizie valli
     Moli superbe son custodia; e chiusa
     In veli tenacissimi ed eterni