Dell’essenze immortali arditamente
Spingi per tempo il giovinetto ingegno,
Mio secreto e superbia. Amor, da cieca 45Plebe incompreso, amor sereno e santo
La severa Sofia stringe e collega
Alle muse gentili; amor su’ nostri
Petti la luminosa ala distende,
E concordi ne guida a’ generosi 50Libamenti del Vero; onde nè riso
Di prospera fortuna, o fuggitivo
Plauso terreno, ma soave e pia
Carità d’operosi ozj e d’affetti
Fia che ne allegri il faticoso impegno. 55Come disperse e travagliate barche
Per non segnato mar cercano un lido,
Così moveano al lor destino in preda
I feroci mortali, affaticati
Dal bisogno e dall’alta ira dispersi 60Per la foresta della terra immensa;
Nè avean porte e barriere, e stavan soli,
Come leoni. Innanzi a sè i men forti
Cacciando, si premean pari a rugghianti
Flutti allo scoglio della Morte; e schiavi 65Della natura e di sè stessi, all’ira
Proni ed al sangue, alla vendetta sacri,
Sol viveano di preda. Indi ebber cura