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Canto primo 17

     Dell’essenze immortali arditamente
     Spingi per tempo il giovinetto ingegno,
     Mio secreto e superbia. Amor, da cieca
     45Plebe incompreso, amor sereno e santo
     La severa Sofia stringe e collega
     Alle muse gentili; amor su’ nostri
     Petti la luminosa ala distende,
     E concordi ne guida a’ generosi
     50Libamenti del Vero; onde nè riso
     Di prospera fortuna, o fuggitivo
     Plauso terreno, ma soave e pia
     Carità d’operosi ozj e d’affetti
     Fia che ne allegri il faticoso impegno.
55Come disperse e travagliate barche
     Per non segnato mar cercano un lido,
     Così moveano al lor destino in preda
     I feroci mortali, affaticati
     Dal bisogno e dall’alta ira dispersi
     60Per la foresta della terra immensa;
     Nè avean porte e barriere, e stavan soli,
     Come leoni. Innanzi a sè i men forti
     Cacciando, si premean pari a rugghianti
     Flutti allo scoglio della Morte; e schiavi
     65Della natura e di sè stessi, all’ira
     Proni ed al sangue, alla vendetta sacri,
     Sol viveano di preda. Indi ebber cura

2. - Rapisardi, Opere. Vol. I.