Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
AL CONTE
Precisamente la mattina del 25 dicembre 1852 ti toccò nella tua deliziosa villa di Sant’Albino la consolazione desideratissima di un erede maschio. Che dunque, dopo qualche ora di trepidazione, tu abbia passato un Natale de’ più felici e invidiabili che possa mai ricordarti, non sei solo a saperlo. Lo sanno i tanti amici che ti conoscono così alieno dai piaceri rumorosi e vuoti, affatto dedito alla vita patriarcale di campagna, agli studii gentili, alla cordiale ospitalità, e sopratutto alle gioje domestiche. Circondato da una consorte ricca d’ogni virtù, da una vezzosa e cara fanciullina, non mancava che un continuatore del nome. È venuto anche questo: e ebbe il buon genio di nascere proprio nel giorno più solenne e augusto dell’anno: e di nascere bello, vigoroso, sgambettante, tale insomma da tener testa alle più liete speranze e agli augurii più sperticati.