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e l’Aldringer, non avendo tutti tre insieme più che dodici mila soldati. A Ratisbona, ove passò Ernesto, si abboccò col marchese Giulio Rangoni, che veniva dal campo di Wallenstein, avendo (forse nell’abbandonare il servigio imperiale) rinunziato, come impariamo da una lettera del Bolognesi, il reggimento di cavalli che aveva, il quale fu dato al napoletano Carafa, morto poi non guari dopo combattendo alla testa di quel reggimento. Ma non tardò molto il Rangoni a levare un altro reggimento a sue spese, e l’offrì a Luigi XIII di Francia che il grado gli dette di maresciallo di campo. Morì esso nel 1639 per ferita riportata in un fatto d’arme a Moncalieri, essendo allora governatore delle Langhe, e cavaliere dell’ordine dell’Annunziata. Dal Rangoni stesso ebbe il Bolognesi in Vienna le notizie che siamo venuti ultimamente sponendo, e che egli comunicava allora al duca di Modena. Andò non molto dopo il generale Ernesto per ordine di Wallenstein a tentare (e credo con buon successo) d’impedire colla sua cavalleria agli svedesi l’assedio di Landsberg; dopo di che congiungevasi all’elettore di Baviera per assalire Donauwerth, e fece incursioni sulle terre del marchese di Durlac sospettato di relazioni cogli svedesi. Ma a proposito di questi campeggiamenti di Ernesto in Baviera non può esser taciuto, che l’indisciplina delle truppe imperiali, le quali non trovavan modo di procacciarsi, salvo che con violenza, i viveri, ebbe una volta a trarre contro di esse a sollevazione i bavari. Il che raccontando il Bolognesi, che diceva subillati i bavari da un colonnello svedese, aggiungeva che allora di là trovavasi assente Ernesto, avendolo Wallenstein chiamato al suo campo (Lettera del 4 settembre 1632).
Le ultime imprese peraltro del Montecuccoli alle quali accennavamo pur dianzi, furono dai gravi avvenimenti che in breve accaddero troncate a mezzo. Era allora Gustavo Adolfo in procinto di avviarsi verso Vienna; se non che avendo inteso minacciati da Wallenstein gli stati dell’elettor di Sassonia alleato suo, già corsi da Galasso e da Holk, stimò doversi innanzi tratto a quelli recar soccorso. Onde lasciati gli svizzeri di nuova leva ed altre truppe in quella parte della Baviera da lui occupata,