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che già citammo, racconta. Al qual fatto accenna anche il Priorato, parlando insieme di altri assalti di fortezze cui prese parte Raimondo, ma avvenuti in altri tempi. Men fortunato il generale Ernesto ebbe a vedere il reggimento suo di corazzieri lasciare combattendo cogli svedesi duecento de’ suoi morti sul campo, tre leghe al di là di Magdeburg, a fatica potendo evitare egli stesso di cadere nelle mani dei nemici . E il Bolognesi che di questo fatto dava conto al duca di Modena, già nel precedente gennaio annunziato aveva trovarsi in assai scabrosa posizione quel generale, attorniato com’era da più corpi di nemici: ma ebbe la ventura d’uscire incolume da quel periglio. E vendicò esso in parte i danni ricevuti, due volte respingendo gli svedesi che assediavano Landsberg; quantunque dovesse poi quella piazza per manco di viveri, e perché non soccorsa da Tilly, arrendersi agli svedesi, mentre era andato Ernesto con Tiphenbach nella Slesia. Sulle frontiere della qual provincia egli conquistò Zilosch, e due altre terre dell’elettore di Brandeburg .
La fiducia che nel senno e nel valore del re Gustavo Adolfo riposto avevano gli alleati suoi, vie più crebbe dopo la memorabile battaglia, nella quale, il 7 settembre 1631, quantunque mal secondato dai sassoni che finirono col darsi alla fuga, sconfiggeva a Lipsia, e lasciava ferito sul campo, il Tilly, in età allora di 72 anni; il quale era stato indotto a combattere dall’audacia in que’ momenti inopportuna di Pappenheim. Onde il