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sapeva trovar tempo ancora per attendere alle cose dello stato, salvo che procedevan esse con lentezza maggiore di quello che al bisogno del paese occorresse, e a quello specialmente dei soldati; i quali, mentre egli giuocava, e l’imperatore correva i boschi, morivano di fame. Il padre Quiroga, un antico soldato fattosi cappuccino, che bazzicava alla corte, lasciò una volta sfuggirsi di bocca essere il Trautmansdorf un quarto Ferdinando, della qual cosa alquanta gelosia ebbe a prendere l’imperator vero, che volle da sé definire il primo affare che gli venne alle mani. Se non che, continua il Bolognesi, furono poi i successivi trattati, secondo il solito, dal ministro, essendo l’imperatore ritornato alle sue caccie, incurante delle rimostranze che a quando a quando gli facevano i ministri perché, nelle circostanze almeno di maggior momento non avesse ad allontanarsi dalla capitale . Piacevasi altresì l’imperatore Ferdinando de’ conviti, ne’ quali largamente beveva: e il Bolognesi, che seco trovossi ad un pranzo datogli dall’elettore di Magonza, il quale, quantunque ecclesiastico era, per dirlo colle parole del diplomatico modenese, un veterano di Bacco, lasciò ricordo che ben diciotto bicchieri di vino senza punto alterarsi in breve spazio di tempo si bevve il buon Ferdinando. Quell’elettore poi, che così bene gli teneva bordone, racconta Bolognesi che dette un altro de’ suoi sardanapaleschi conviti pochi dì innanzi a quello in cui disse la sua prima messa, per essere quindi dal nunzio pontificio consacrato vescovo; la gravità del quale officio non sarà stata forse, per riguardo alla dominazione temporale, reputata allora incompatibile col viver gaio, e ancora colle imprese militari di taluni principi ecclesiastici. Ma per ritornare ormai a tener parola della guerra che si rinnovava, avviserò posto dall’imperatore a capo delle milizie rimastegli il Tilly generale delle truppe bavare e della lega, fortunato pur esso in più battaglie e reputato per ciò valentissimo, ma che trovatosi a fronte di Gustavo Adolfo era destinato a perdere i conseguiti allori. Piccolo e brutto ce lo descrive lo