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e in alcuni casi da un secolo, erano in possesso. Fomite codesto a quell’accrescimento degli odii religiosi che turbavano la Germania, e che indusse gli svedesi, guidati dal celebre loro re Gustavo Adolfo, ad assumere in Allemagna il compito che il re di Danimarca, più volte battuto dalla lega cattolica diretta da Tilly e astretto in fine a far pace da Wallenstein, aveva dovuto abbandonare. Il terzo periodo incominciava allora della guerra dei trent’anni . E appunto insin da quando calde istanze ebbe a fare il cardinale Richelieu a Gustavo perché movesse contro l’imperatore le armi sue poderose, con più vigore insistevano nella dieta di Ratisbona presso Ferdinando i principi, perché al Wallenstein, che era il più fortunato tra i generali dell’impero, venisse tolto il comando, del quale a dir vero egli abusava estorcendo denaro per ogni dove, che in parte poi distribuiva tra i partigiani suoi, e in parte profondeva ai soldati che ligi voleva a sé solo . Lui odiavano i principi alemanni, paventando ciascuno di essi per sé, minacciato avendo egli di cacciarli tutti di Germania: e perché più forti di quelli degli altri erano i reclami dell’elettor di Baviera capo della lega cattolica, l’imperatore scosso ancora dalla severa condanna che alla politica sua inflisse la dieta germanica, si vide astretto a licenziarlo. E con ciò certi singolari progetti venivano meno che il giovane duca di Modena, abbagliato forse dall’aureola di gloria che circondato