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Una delle prime lettere del Bolognesi dopo il suo arrivo a Vienna, colla data del 12 gennaio di quell’anno, annunziava al duca la partenza di quel generale a capo di 17.000 uomini; e successivamente scriveva che unitosi Ernesto agli spagnoli del conte di Berga, erano insieme entrati a forza nelle isole vallone, uccidendo due mila (ed altri dissero cinquemila) olandesi in tre fazioni campali. E col cugino era allora Raimondo; del quale ci vien saputo avere ne’ Paesi Bassi avuto parte negli infruttuosi tentativi che si fecero per soccorrere Bois-le-duc, che assediata dall’Orange finì col cadere in poter suo, non essendosi egli da quella impresa lasciato distorre dalle abili mosse del generale Ernesto, che contro di sé tentava richiamare lo sforzo delle truppe olandesi, manovrando in modo da prender posizione tra la Zwidersee e il Reno, la qual cosa sarebbe stata agli olandesi perniciosissima . E questi allora fecero, con largo sborso di moneta, affrettare leve di soldati in Inghilterra e in Germania, sino al numero di 20.000 uomini. Per agevolare le imprese che meditava, apprestavasi intanto il Montecuccoli ad assediare Arnheim, la qual cosa empì di terrore, appena vi fu conosciuta, il campo nemico; e in Amsterdam tumultuava il popolo, e mettevano in salvo i più doviziosi le cose loro, ond’è che tremila uomini dovettero spedirsi ad assicurare quella piazza . Ma colà accorreva intanto con molte forze Ernesto di Nassau; ond’è che il Montecuccoli, mutato pensiero, si gettò sopra Amersdorf, vicino alla qual città era un castello che fu espugnato da Raimondo, entrandovi primo per la breccia colla bandiera imperiale. E primo entrò pur anche nella città conquistata da Ernesto, benché non ancora ne fosse uscita la guarnigione di due mila fanti e due compagnie di cavalli, come e il Bolognesi e il Priorato nelle Vite di Ferdinando II e III raccontarono. Del conquisto del forte non tacque poi lo stesso Raimondo, allorché i principali suoi fatti d’arme ebbe a ricordare all’imperatore in un Memoriale che altre volte ci verrà nominato.