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cavallo, ponendosi alla testa, e spingendola animosamente a dentro. Infatti, i Francesi han contribuito molto a questa vittoria: né so come gli Allemanni potranno più dubitare della loro sincerità. Hanno raccolto in loro specialità cinquanta bandiere, e vogliono trasmetterle al Re in testimonio del loro valore.
XIV Riflessioni sulla savia e valorosa condotta del conte Montecuccoli nella Campagna dell’anno 1673, scritte da... Kanon, ministro del duca di Lorena, e già presidente a Nancy
Avendo cominciato questa campagna sul fine della stagione, mal potea credersi che l’armata imperiale partendo d’Egra frontiera della Boemia a’ 26 d’agosto havesse potuto mettere di là dal Reno in meno di due mesi l’armata di Francia comandata dal marescial di Turena, che era nel mezzo della Franconia, parea altresì da non credersi che la medesima passasse questo fiume, e per una meravigliosa declinatione lasciando a parte questa grand’armata nemica senza poter operare contro di essa, si fosse scaricata nell’Impero sul principal confederato della Francia, presa la sua capitale, occupato tutto il suo paese e messa in tal sconcerto la Francia che da sé abbandonasse il gran posto d’Utrecht che rinserrava così dipresso l’Olanda e quantità d’altre piazze riacquistate dalli Stati Generali colla medesima facilità con cui l’havevan perdute. Questo è ciò che ben si può dire che poche persone havrebbero potuto figurarsi, e ciò che nulladimeno è stato effettuato dalla felicità che accompagna le armi dell’Imperatore sotto la condotta del conte Montecuccoli suo luogotenente generale.
Havendo Sua Maestà Imperiale veduto la maggior parte delle sue truppe unite, et in mostra nel bel Stato che si sa presso d’Egra, ne partì per andare a compire il suo maritaggio così necessario alla Sua Augustissima Casa, rimettendo intanto tutta la cura et il comando assoluto della sua armata al conte Montecuccoli, sì per la stima che Sua Maestà fa del suo merito e la confidenza che ella ha nella sua persona come per il diritto della sua carica.
La mise tosto il generale in marcia per andar contro l’inimico che era in Franconia, dividendola per diverso cammino donando più d’agio alle truppe e tempo d’arrivare agli altri, che dovean ancor giungere.
Passata Norimberga di qualche giorno si trovò l’armata insieme al rendez-vous, la fece marciare in buon ordine sull’avviso che egli hebbe che quella de’ nemici s’era avanzata e ne fu ben tosto a lei dipresso vicinandosi al Meno.