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(cioè su quei confini). Nel venturo anno ne avran molti di più, facendo ora leve in Svizzera e in Francia di soldati e capitani. Per ora dunque la qualità dei soldati della lega compensa la qualità dei nemici. Nell’anno venturo la cosa sarà diversa, e ci potrebbe anche esser tolto di far la guerra offensiva. Bisogna dunque si abbiano 20.000 uomini in Lombardia, e 10.000 in Toscana: a questo provvederà il granduca. Per Lombardia dando il duca 6000 fanti e 2000 cavalli, Venezia dovrà dare 12.000 uomini. Se il duca di Parma ne darà, s’aggiungano a quelli di Modena, ma non vi si conti sopra.
2. I capitoli della lega determinano le spese. Solo si aggiunga che Venezia paghi mensilmente al duca di Modena 30.000 ducati.
3. Fine della guerra la restituzione di Castro, l’abbassamento dell’insolenza de’ nipoti de’ papi e la reintegrazione di ciascuno nelle sue giuste pretensioni , acciò sia tagliata la radice ad ogni moto civile in Italia, e quietati gli animi di tutti si possa stabilire un’honesta, sicura e perpetua pace tra i Principi italiani, per collegarsi tutti sinceramente a comune difesa contro la tirannia de’ stranieri che la minacciano e la tengono occupata .
4. Il modo più spedito di terminar la guerra è di guadagnar paesi e dar giornata. La rotta d’un’armata può dare un reame in un giorno. Ciò per altro non può qui aver luogo per le molte fortezze che non lascian spiegar eserciti in campagna: perciò bisogna guadagnar piazze, e con esse il terreno piede a piede.
Le piazze da occupare sarebbero Ferrara, Comacchio, Forturbano. Presi questi, gli altri luoghi del papa non ponno tenersi.
I veneziani possono attaccare con 20.000 uomini i forti di Lagoscuro, il duca di Modena con 10.000 Forturbano. Presi questi, si occupa Cento, poi Argenta, e così Ferrara riman bloccata, e Bologna è travagliata da Forturbano, come è ora il modenese. E’ necessario prendere Forturbano senza del qual il duca di Modena ha il suo esercito sempre impegnato a difesa dello stato: se i veneti non ponno fare contemporaneamente l’impresa di Lagoscuro, tengano occupate le truppe pontificie, e si farà dopo in comune.
Dovendo questi progetti rimaner segretissimi si pensi qualche modo per comunicarli ai veneti.
L’impresa di Forturbano si deve fare ai primi di marzo, prima che il nemico sia all’ordine: i soldati debbon esser veterani o di leva, perché la gente nuova rimane subito consumata dalle malattie e dagli stenti: siano pagati puntualmente, e così i lavoratori.
Occorrono ventidue pezzi tra cannoni piccoli, sagri e trabucchi.
Si prendano informazioni sul presidio del forte – si esamini la sua pianta – Si mandino dentro spie fidate, che una non sappia dell’altra, ed escano primo di marzo, e riferiscano etc.