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lettera del 19 di gennaio 1676, come amarissimo gli riescisse che il Montecuccoli non solo ritornasse a Vienna, ma che anzi si avesse voluto mandargli incontro un messo per affrettarne l’arrivo, la qual cosa non si fece poi per aver esso deliberato di fare il viaggio per acqua. E fu peggio allorché seppe che si erano tenuti per 15 giorni in sospeso gli affari per intendere su di essi il parere di lui. E dire che avevano sperato, egli e il Balbases, che gli verrebbe fatto un processo, nel quale si sarebbe cercato, come sembra, d’insinuare destramente che potesse intendersi coi francesi, e cavarne un centomila ducati prima d’uscire in campagna; e adesso rimanere invece tutti due col danno e colle beffe! E capitar dovevano per giunta sul Magalotti i rimproveri che dicemmo del Vieri Castiglioni! E si aveva da veder eletto a maggiordomo dell’imperatore il Dietrichstein, pel quale il Montecuccoli, secondo ei scriveva, era la quarta persona della Santissima Trinità! Né in peggior momento cader potevagli sul capo quest’altro sasso, perché s’era alla vigilia dell’arrivo del Montecuccoli , sembrando che con quella elezione avesse inteso l’imperatore d’ingraziarsi il suo generale. Neppure si era voluto aspettare l’esito di certa cabala da lui e dal Balbases messa in piede, e nella quale assevera che s’era tirate dentro anche l’inferma imperatrice e Anna sua madre; che se la cosa fosse riescita, quella dignità sarebbesi data ad un altro. L’amarezza era troppa, e il Magalotti più non si tenne dal chiamar debole l’imperatore, e dal dire “il Montecuccoli grand’uomo sì, ma la sua condotta nell’ultima campagna non valer niente... e poi voi altri spagnoli (volgendosi al toscano Vieri Castiglioni) non volete mandar denari a noi che non ne abbiamo per continuar la guerra, voi altri che sapete dare ad una donna di mala vita duemila scudi di pensione!”. Le quali parole avran fatto cadere dalle nuvole il buon Vieri, castissimo uomo certamente, e che non aveva i denari che gli si chiedevano. Quando poi al Magalotti oppo-