Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
e che sebbene non fosse mandato al granduca, insieme con quelli di altri ufficiali superiori, innanzi al gennaio del 1677, sembra tuttavia che fosse scritto mentre Raimondo era al comando dell’esercito imperiale, e forse mentre ancora viveva il Turenna. E il medesimo può credersi del giudizio ch’ei reca su altri generali, porgendone indizio quello sul Capiliers, le grandi ruberie del quale vennero da lui accennate soltanto in un dispaccio posteriore, quando cioè potevano valergli per una indiretta puntura al Montecuccoli, al quale quel generale si era riaccostato. Così dunque scriveva Magalotti: “Montecuccoli – L’Escuriale animato. Cioè nessuno ha più parti insieme di lui, benché separatamente si possa in un altro trovar qualche cosa di più intero. Condé, maggior generale di lui. Turenna, maggior generale di lui. Ma dopo loro, assolutamente il maggiore in questa parte ancora. L’uomo del mondo il più adattato a saper servire alle nostre debolezze. Il suo forte è nelle marce; le quali nessuno intese mai meglio. Sfugge volentieri gl’impegni da lontano, ma non gli teme da vicino. Intende in grado superiore tutto quello che è economia militare, e mantenimento di un’armata. Indulgente nella disciplina, di gran moderazione: del resto intelligenza del politico, erudizioni, ornamenti, tratto, galanteria: tutte le parti di cortigiano e di cavaliere”. Encomii questi che non avrebbe vergati dopo esserglisi fatto avverso, senza almeno mescolarvi molto fiele. Quant’è poi alla superiorità che sul Montecuccoli concede egli a Turenna e a Condé, i fatti che narrammo dell’ultima guerra non sembrano confermarla, se pur non provino il contrario. Diverse, del rimanente, erano le condizioni in cui trovaronsi que’ grandi capitani, invasori i francesi dei territorii altrui, difensore Raimondo di quelli dell’impero germanico, e questo importava un differente sistema di guerra. Col 24 di novembre di quell’anno noi cominciamo poi a trovare nelle lettere sue impigliato il Magalotti nelle reti dell’ambasciator di Spagna, ch’ei cita ad ogni tratto, e all’opinione del quale si riferisce, sembrando che fosse in continua conversazione con lui. Disapprovato il Balbases dalla sua corte pel suo contegno verso il Mon-