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all’armata imperiale che le battaglie e il ferro de’ francesi”. Fu dato finalmente a Raimondo di far comprendere a Vienna che se anche, come si facean le viste di credere, avessero potuto le estenuate sue truppe conquistare Hagenau e Saverne, quelle piazze sarebbero state senza dubbio ricuperate dai francesi, e che il miglior partito era il presidiar fortemente Lauterburg e Weissemburg per serrar da vicino Philisburg, che a buona stagione si assedierebbe, e la quale dai francesi non fu infatti potuta vettovagliare. Ottenuta allora la facoltà di ripassare il Reno, fece la rassegna generale delle sminuite sue truppe: in Lauterburg pose 2500 uomini con 12 cannoni, e presidiò gli altri forti, assicurandosi del ponte di Strasburg col porvi a guardia i confederati tedeschi: e poscia, benché appena potesse reggersi in piedi, dato l’ordine per la marcia, ultimo ripassò egli nel dì successivo il Reno. Cinquanta soldati francesi venuti a spiare la partenza degli imperiali, furono tagliati a pezzi. E qui ci piace riportar le parole del Borgognone, il quale, rispondendo a coloro che dicevano: che ha fatto Montecuccoli in tutta questa guerra? scriveva: “Resistette ad un esercito più poderoso del proprio, ben fornito di tutto, guidato dal più gran capitano del mondo, qual voi dite Turenna. E ciò con un’armata debole di fanteria, in luoghi dove la cavalleria non poteva agire, e mancava di foraggi, mancando di magazzeni e attorniato da città aderenti o per timore o per fellonia al nemico, in paese ove un tozzo di pane valeva un tallero, non avendo il soldo che per un mese, con truppe battute lo scorso anno. Non solo ha resistito il Montecuccoli con tanti svantaggi ai francesi, ma li ha sfidati, e uno de’ maggiori capitani del secolo non ha accettato la sfida. Con stratagemmi ha guadagnato la mano a Turenna che vide per miseria, per morti, per diserzioni scemarsi a migliaia i soldati in faccia, e per opera delle sempre vittoriose truppe cesaree. Ha costretto l’eroe della militare prudenza a ripieghi arrischiati ed estremi, mentre era stato promesso di rovinare, tenendo la mano alla cintola, l’armata imperiale e por le catene a tutto l’impero. Ha prevedute le subite insidie, i casi impen-