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per togliergli i viveri, e quant’altro i più provvidi capitani pensarono mai per cansar pericoli e per conseguire la vittoria. Parziali conflitti si ebbero, ma non battaglie, se non dopo che Turenna fu ucciso. E già negli Aforismi aveva il generale italiano proclamato: “Il dar battaglia vuolsi fidarlo alla guerriera fortezza congiunta a molta sapienza virile per non sacrificare ad occhi chiusi l’esercito senza utile e senza bisogno: chi a prezzo di molto sangue affetta fama di grande capitano, affoga i cadaveri dei vinti nel sangue dei vincitori”; ed era questa l’opinione espressa altresì da Galasso.
Il primo scopo che Montecuccoli all’uscire in campagna si proponeva, dopo avere riordinato l’esercito rinfrancandone gli spiriti abbattuti, e dopo attesi invano i rinforzi promessi dai principi tedeschi, era quello di assicurarsi il passo del Reno pel ponte di Strasburg; nella qual città libera dell’impero germanico, allora fervevano quegli spiriti nazionali che una lunga soggezione ad altro popolo le fece perdere. E a Strasburg andò egli a trattare coi magistrati della città per mantenerli in fede, e per assicurarli che non si sarebbero rinnovati sul territorio loro i disordini che nel passato anno generali incapaci di tener a freno i soldati, non avevano potuto impedire. E là, fidando in quel popolo, fece egli radunare vettovaglie in copia pel suo esercito, e costruire molini e un ponte di battelli, mentre quello stabile l’aveva fatto precedentemente occupare il generale Bournonville da tre mila uomini del Caprara, come negli Avvisi del Bianchi si legge. Ma vane tornarono poi queste previdenze del Montecuccoli, perché Turenna, che già nell’inverno precedente, allorché erano in basso le fortune degl’imperiali, accostandosi minaccioso a quella città, le aveva imposto di mantenersi neutrale, venne di nuovo coll’esercito suo a quattro leghe da essa, ed obbligò i magistrati a non dipartirsi dalla promessa che loro aveva estorta. Si saranno in tale occasione ritirati dal ponte i soldati del Caprara, che sarebbersi trovati disgiunti dall’esercito imperiale; e noi vedremo infatti che più tardi vi ritornarono. Un buon presidio di soldati strasburghesi restò nondimeno in un