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dal Priorato suo contemporaneo) stimar si può lo facesse in riguardo all’età e al grado che sosteneva, o ad indicare reverenza. Del rimanente nelle lettere di Girolamo, fratello di lui, ov’è nominato Raimondo, vien sempre detto cugino suo. Ritornò stabilmente Alfonso in Italia allorquando dopo la morte della regina, e dopo sostenuto offici civili e militari in servigio dell’impero, fu dal granduca di Toscana nominato luogotenente degli uomini d’arme di Siena; ove mantenne nel 1602 una giostra, come si ha dal Diario mediceo del Tinghi, che manoscritto si conserva nell’archivio Capponi in Firenze nel quale è pur detto d’altra giostra in Pisa, cui prese parte Ernesto col nome di cavalier fedele. E fu nel 1603, partendo poco dopo (nel luglio) per l’Inghilterra col padre, spedito dal granduca ad offici di rallegramento al nuovo re. Ritornarono il primo aprile del successivo anno. E prima era stato Alfonso, secondo dicevamo, alla guerra di garfagnana. Sotto il 12 marzo del 1607 nota il cronista ora citato avere il granduca messo in ordine cinque navi per combattere i turchi, nominando ammiraglio di quella squadra (nella quale diversi sudditi estensi presero imbarco) il conte Alfonso Montecuccoli. Una lettera che i figli suoi dal castello di Montecuccolo, ov’erano presso i parenti loro, indirizzavano il 7 maggio di quell’anno medesimo al duca di Modena, annunziavagli la morte di lui avvenuta in Brettagna, ove forse era egli sbarcato infermo.
Trovavasi Ernesto a quel tempo ascritto alle milizie imperiali, rimanendoci la lettera colla quale il 4 agosto 1604 dava avviso il padre suo al duca Cesare che sarebbesi a lui presentato prima di andare ad apprendere nelle guerre d’Ungheria “il modo di rendersi atto col tempo a servire il suo sovrano naturale”. Furono dunque le prime armi del diciottenne Ernesto contro i turchi; che appunto in quell’anno s’erano posti a sostenere Giorgio Boschai, barone protestante transilvano, il quale, a difesa della propria credenza, aveva le principali città del suo paese e dell’Ungheria ribellate all’impero. S’era egli fatto proclamar re d’entrambe quelle provincie, mentre riprendevano i turchi, alleati suoi, Strigonia, dieci anni innanzi da essi per-