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Montecuccoli, e che si stimava non gli fosse amico, così si espresse con un ecclesiastico: “dopo la mia morte, salvo il Montecuccoli, faranno gli altri ogni strazio del mio padrone”: e avrebbe potuto aggiungere de’ sudditi suoi, colle sostanze dei quali impinguavansi i frodatori. Da noi più volte venne, ad esempio, accennato a ciò che si riferiva alle milizie, e come le enormi somme in tempo di guerra ad esse destinate giungessero in troppo scarsa misura sino ai soldati, che sovente pativano difetto di viveri e di vestiario. Largo nello spendere era anche l’imperatore, ed incurante di furti domestici ; né i divertimenti e le caccie che predilegeva, gli lasciavan agio d’investigare ciò che facessero i ministri: onde avvenne, che se alcuno di loro fu punito, fu troppo tardi.
Noi chiuderemo ora il presente capitolo dicendo delle ultime mutazioni della guerra del 1674. Al Souches era stato dato per successore lo Spork, che, senza contrasto, si sottopose all’Orange; e così procedendo di accordo, riescirono ad impadronirsi della piazza di Grave. Ma da altra parte il duca di Lorena veniva sconfitto da Turenna: e quando agli imperiali s’unirono i brandeburghesi, formando insieme un esercito di 60.000 uomini, schivava il general francese la battaglia che gli offerivano. L’accettò poi, ma solo dopo ricevuto un rinforzo di 10.000 uomini, e li batté, costringendoli a ritirarsi, e a levare ancora il blocco che avevano posto a Breisach. Dopo di ciò non altro rimase ad essi da fare se non ripassare il Reno a Strasburgo. E così miseramente chiudevasi quella campagna che a Turenna procacciò quegli allori, che Montecuccoli non gli avrebbe lasciato cogliere, e alla Francia crebbe le conquiste. L’imperatore invece, che aveva mandato in campo un numero di truppe maggiore di quello de’ precedenti anni, fiancheggiate ancora dai brandeburghesi, trovava i soldati suoi ridotti, come si disse, a soli 20.000 uomini. E da quella guerra usciva con perdita di ripu-