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sull’Ungheria, per le belle considerazioni, che, con stile stringato e succoso, l’autore vi svolge. Ma oltre alle occupazioni alle quali accennammo, anche gli affari proprii e la famiglia avranno richiesto le cure sue. Nel precedente anno, la Luisa sua primogenita, che dicemmo nata nel 1658, e che non aveva perciò raggiunto l’anno suo sedicesimo, fu da lui maritata al conte di Berquin (o Werkin com’altri scrisse) consigliere imperiale: e si venivano nella sua casa educando le altre figlie, e Leopoldo, destinato alla carriera militare. A lui credo che negli studi delle lettere fosse guida il gesuita Carlo Antonio Montecuccoli per noi nominato; imperocché nel precedente anno chiedeva alla reggente il ducato di Modena, dalla quale aveva incarichi diplomatici, facoltà di assentarsi per alquanti giorni da Vienna, dovendo accompagnarlo ad una terra del padre (forse Hohenegg). In quest’anno più specialmente dié opera il gesuita alle pratiche per procurare, come più addietro ci venne detto, il trono di Polonia, da prima al principe Rinaldo d’Este , e poscia allo stesso duca di Modena; il quale, tolta allora la reggenza alla saggia sua madre, aveva preso a governare lo stato. I suggerimenti per altro che il gesuita porgeva, possono talvolta reputarsi inspirati da quella massima attribuita all’ordine al quale apparteneva, cioè che il fine giustifica i mezzi. Così, per acquistar favore dal nunzio pontificio, gli si dovea promettere di fargli avere il cappello cardinalizio, come faceva allora un altro degli aspiranti a quel trono, il duca di Lorena: e ancora s’avrebbero a mandargli cento mila scudi per comprar voti. Voleva inoltre che un agente segreto si spedisse in Polonia con un buon gruzzolo di quattro mila ungheri, da spendere in pranzi e bevute, com’egli esprimevasi, ai più popolari della dieta, e in regali a quelli che già ne avevano avuti dal lorenese, se pure le circostanze non consentissero che bastasse il prometterli soltanto. Una commissione segreta per la