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furono allora posti in giro, e il padre Carlantonio li diceva fatti “da uno che sta in casa Giovanelli, ne’ quali, secondo egli si esprime, si esponeva il bene e il male”. Ma questi versi, ch’erano inclusi nella sua lettera, ora nell’archivio estense più non si trovano. L’imperatore poi sarà stato informato, almeno in parte, del divieto di dar battaglia mandato a Montecuccoli, e che il Lobkowitz avrà cercato di far credere necessario, perché né mandaronsi per questo rimproveri al generale, né cadde per allora in disfavore il ministro. Gran virtù del rimanente occorse al Montecuccoli per tollerare, senza poter esporre sue ragioni, offese che lo ferivano nell’onore. Del divieto mandato da Lobkowitz parlarono, senz’ombra di dubbio, gli storici moderni, tra i quali anche Mailàth, che dice non avrebbe mai potuto salvarsi Turenna, se quel ministro non avesse ordinato a Montecuccoli di non combattere. Ecco ora come vengono esposti codesti fatti dal padre Carlantonio (ignaro forse del segreto, o che non voleva affidarlo a lettere) in una sua del 26 di ottobre da Hohenegg: “Il Turenna si provò di forzare con tutta la sua armata allhora più numerosa della nostra Oxenfurt, furono incontrate le sue prime partite dalle nostre così vigorosamente che ristettero dall’intrapresa con danno e poca gloria: poi egli si è sempre trattenuto in luoghi vantaggiosi, e finalmente vedendo di non poter impedire il progresso dell’armata cesarea si ritirò a’ suoi posti nel Miltemburg, et Schlossenburg. L’armata imperiale proseguì il suo viaggio e costrusse un ponte di barche sul Reno (Meno) dirimpetto a Lohr, restandovi pur libero l’altro ad Oxenfurth... Questo è quanto è successo sino al primo del corrente di cui ho lettere da S. E. (sua eccellenza). Ecco detto il vero, senza poi quello che sa e non sa la bugia, la leggierezza e la malignità”. Ed ora chi può dire qual piega avrebbe preso la guerra, se Turenna, com’era probabile, fosse stato allora sconfitto in modo da non poter impedire a Montecuccoli di entrare in Francia, se ciò fosse stato ne’ suoi disegni? Ma perché non è da noi il mettere in campo congetture, seguiteremo dicendo che Montecuccoli stesso affermò in una sua lettera del 26 di settembre