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a soli 11.000 li pone. Scrive quest’ultimo che era partito il Montecuccoli, senza sapere chi tra lui e l’elettore di Brandeburg avrebbe avuto la direzione di entrambi gli eserciti: onde si fermò ad Alberstadt, per attendere su di questo gli ordini dell’imperatore, che finì col consentire un grado di preminenza all’elettore. Ma fu un’autorità illusoria, come scrive nelle sue Memorie di Brandeburg il re Federico II, giacché l’imperatore non si fidava d’altri se non de’ suoi generali; e noi siamo infatti per vedere che non s’attenne egli punto ai disegni strategici che l’elettore proponeva. Si congiunsero i due eserciti il 12 di settembre nel vescovado d’Hildesheim, formando insieme un corpo di 40.000 uomini. Nessun principe tedesco mandò soldati ad unirsi a loro a difesa del territorio dell’impero, ove già erano entrate truppe francesi; le quali, se Olanda fosse stata vinta, avrebbero senz’altro invaso un più gran tratto di paese. Alcuni di essi militavano invece coi francesi, o a questi promettevano di rimaner neutrali. Mentre erano in marcia quegli eserciti, l’infaticabile diplomatico ch’or nominammo, disponeva i luoghi ove meglio sarebbe tornato a loro, e con più danno de’ francesi, il rivolgersi: e indicava Liegi ove, quantunque il vescovo fosse di opinioni francesi, sapeva gli abitanti favorevoli agl’imperiali; ovvero Colonia che conveniva staccare dall’alleanza di Francia. Allo scopo medesimo procurava egli, coll’opera di agenti fidati, d’inimicare al re Luigi l’Inghilterra e il vescovo di Münster; il che più tardi si ottenne. Adoperava poi maggiori industrie a mantenere in fede la corte di Vienna, quando questa incominciò a vacillare ne’ suoi propositi, per la facilità con cui i ministri accettavano per buone le ragioni che, a difesa propria, mandavan loro il re e i ministri di Francia, con grandi proteste di non aver in animo di recar danni all’impero. Restava da altra parte da indurre gli olandesi a firmare il trattato di alleanza, del quale non si avevano che i preliminari; ma questo non si poté conseguire innanzi il 13 di ottobre. Le quali perplessità, e il non avere nei trattati una base sicura per le operazioni di guerra, inceppavano non mediocremente l’azione militare del