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formò più tardi uno dei motivi della condanna de’ ribelli ungheresi.
Il matrimonio dell’imperator Leopoldo colla infanta di Spagna, che lo faceva cognato di Luigi XIV, sinistramente influì sulla politica imperiale, lasciando libero il campo alle conquiste, che i francesi stavano meditando, e che appunto in quell’anno incominciavano a colorire invadendo i Paesi Bassi. Pretendeva Luigi XIV che quelle provincie spettassero a sua moglie, quantunque al tempo del suo matrimonio avesse ella rinunciato a tutti i diritti e alle pretensioni che potesse mettere innanzi. Voltaire, Bolimbroke e Coxe, ai quali consentono Rotteck, Menzel, Grossmann ed altri scrittori moderni, credono assentisse allora Leopoldo a quelle conquiste; e che anche avesse luogo un trattato segreto pel quale, se venisse a morte il giovane re Carlo II, che pareva non promettere lunga vita, il regno di Spagna colla Lombardia e collo colonie americane sarebbe dato all’imperatore, mentre avrebbe Luigi XIV i Paesi Bassi, la Navarra e Napoli: dividendosi così que’ due cognati le spoglie del terzo, che non aveva intenzione di morire. Se codesto trattato è vero, dice Rotteck, la famiglia regnante in Spagna più che di Luigi XIV avrebbe avuto motivo di lagnarsi dell’imperator Leopoldo: il che per altro non parmi esatto, essendoché avesse già stabilito il re Filippo IV, che se il figlio suo dovesse mancar senza eredi diretti, verrebbe la Spagna in podestà di Leopoldo, come, anche per ragioni di affinità, sarebbegli spettato. Suo torto era invece il consentire a quello smembramento della monarchia spagnola, dalla quale tanti sussidii in uomini e denari aveva ritratto durante la guerra dei trent’anni, e all’indebita aggressione di Luigi XIV in danno del cognato. Ben aveva ragione il Montecuccoli di dire allora “strana è la faccia delle cose”, come si legge nell’ultima lettera da lui indirizzata il 17 di settembre 1667 al principe Mattia de’ Medici, che l’avrà ricevuta negli estremi giorni del viver suo, essendo egli venuto a morte l’undici ottobre di quell’anno.
L’essere rimasto l’imperatore Leopoldo inoperoso spettatore di quanto accadeva, non impedì che contro la Francia si formasse