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la mezza luna: stanno intorno la cornice trofei militari. E non s’andrà forse lungi dal vero, congetturando che abbia egli a quel tempo fatto costruire (se non lo ereditò) l’altare dedicato a sant’Antonio nella chiesa (ora soppressa) di Santa Margherita in Modena, già officiata dai francescani, il quale troviamo che fu in proprietà di Raimondo. In un libretto di preghiere stampato a Vienna nel 1672, una ve n’ha del Montecuccoli, che si riferisce alla battaglia di San Gottardo . A por riparo alle perdite fatte, e a dare elle truppe affaticate un rinforzo resosi necessario, ordinò l’imperatore che il duca di Würtemberg con 4000 fanti, con artiglierie e provvigioni andasse a raggiungere l’esercito di Montecuccoli. E a quest’epoca riferisce il Priorato l’istituzione di un direttorio di guerra, composto di delegati de’ principi alemanni, che aveva a sorvegliare l’uso che venisse fatto delle truppe loro, le quali non si dovevano adoperare se non contro il turco. Ma perché di una consimile istituzione, biasimata da molti, come egli stesso asserì, aveva tenuto parola altra volta, come per noi venne riferito; io penso che alluda quello storico ad un solo fatto in entrambi i casi, ovvero che quello ch’ei chiama direttorio, nuove attribuzioni ricevesse allora, per le cose attinenti alle truppe de’ varii principi alemanni. La gioia per una così insigne vittoria fece pensare, dice il Coxe nella sua storia, che si sarebbero per sempre cacciati i turchi dall’Ungheria: ma per conseguir questo scopo, sarebbe stato necessario che le diverse nazioni alle quali appartenenvano le genti dell’esercito cristiano, si fossero trovate d’accordo nel volerlo, il che non avvenne. E qui l’autore più sopra citato si fa ad accusare i francesi, che se l’intendessero coi malcontenti, cogli ungheri singolarmente, e persino che segrete intelligenze mantenessero coi turchi. Ciò che intorno a questo argomento havvi