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ponga a ricordo de’ genitori di uno dei più illustri guerrieri italiani.
Una numerosa famiglia lasciava Galeotto dopo di sé, la quale, alla nascita del figlio postumo, si componeva di cinque figli maschi e di due femmine: ed erano, secondo reca una carta che è nell’archivio di stato, Raimondo, Fabrizio, Massimiliano, Alberto, Galeotto, Havaniglia, e un’altra figlia che sarà stata Giuliana, che dicemmo fattasi più tardi monaca col nome di Giulia Teresa. Tutti furono nel testamento posti sotto tutela della madre. E questa come bene si diportasse il non lauto patrimonio amministrando, e tenendo il governo del feudo, e con che sviscerato amore curasse il bene de’ figli, e tutti s’industriasse prepararli per una proficua carriera, dalle sue lettere appar manifesto, e da quelle altresì de’ principi estensi. E qui non tornerà inopportuno di tener ricordo di quelli tra i Montecuccoli che nell’anno successivo alla morte del conte Galeotto si trovavano a capo de’ feudi della famiglia, i quali sottoscrissero la dimanda per l’elezione del successore di Galeotto nel comando delle milizie loro, segnandosi la vedova contessa Anna come amministratrice pe’ figli minorenni del feudo di Montecuccolo. Erano dunque i feudatarii: Federico di Montese, Orazio di Ranocchio, Girolamo di Salto, Francesco di Semese, un altro Girolamo di Riva, Lodovico e fratelli di Renno, Girolamo ed Ernesto (poscia generale) di Sassostorno, Federico e Girolamo (gli stessi nominati più sopra) di Montecenere, Giulio di Polinago.
Se furono gravi le cure assunte allora dalla contessa Anna, tanto almeno le bastò la vita da vedere da esito felice coronate le sue fatiche, così in riguardo di Raimondo bene promettente di sé fino dai primi anni della sua carriera militare, come in riguardo degli altri figli che le sopravvissero, i quali tutti lasciò essa bene avviati. Non contava allora Raimondo più che dieci anni di età, e tutti di minor tempo erano gli altri figli di lei; ond’è a pensare quante cure costar