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erroneamente stimavasi impedirsi il passo al nemico, null’altro far poterono que’ generali, anche per la discordia che in tutte le imprese alle quali si posero, regnò sovrana tra loro. Poiché la prova di occupare la fortezza di Fünfkirchen (Cinque chiese) dopo avuta la città, era venuta a mal fine, propose lo Zrin di assalir Kanissa, dove comandava un rinnegato (o come altri disse, discendente da un rinnegato) col quale esso Zrin aveva pratiche: ma costui dai turchi, venuti in sospetto del vero, fu fatto strozzare. Il prendere quella città era stato allora dal Gonzaga e dal Montecuccoli dichiarato impossibile, tanto più che colà erano attesi 50.000 turchi; e infatti le cose presto volsero al peggio, ed invano Raimondo, per ordine espresso dell’imperatore, inviò lo Spaar, maresciallo generale di campo con truppe fresche venute da Altemburg a prendere la direzione dell’assedio. L’imperatore poi chiamava presso di sé il Montecuccoli per essere ragguagliato da lui circa le mosse dei turchi, che si temeva mirassero a Vienna, e che Raimondo invece asserì dirette a conquistar Giavarino . Formidabili, del rimanente, diceva esso gli apprestamenti militari del granvisir, che in breve sarebbesi trovato a capo di 150.000 uomini, 80.000 de’ quali a cavallo. Che se questi in quel tempo non negava ascolto alle interminabili proposte di pace del Porcia con ciò non altro scopo aveva, se non quello di far dormire, per usare le parole del Federici, mentre, come avvertimmo, un altro nunzio veneto ebbe a dire addormentato lo stesso Porcia. Intanto i turchi facevano cessare con grande sforzo d’armi l’assedio di Kanissa, il quale, come il Montecuccoli lasciò scritto, “costò un milione di fiorini, molte vite umane, e materiale di guerra lasciato sul luogo”: e di ciò dando conto lo stesso imperatore il 4 di giugno da Linz a Raimondo, diceva, essergli stato predetto da lui . Necessarissima affermava poi