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fame, ma erano inoltre odiati ne’ luoghi ove andavano, e singolarmente in Ungheria. Osserva ancora negli Aforismi il Montecuccoli, che la saldezza degli eserciti turchi, anche allora che l’impero, come nel secolo precedente, poteva opporre ad essi ben 100.000 uomini, li rendeva superiori ai cristiani, ch’erano gente raccogliticcia, soggetta a principi diversi, e non animata da un unico sentimento di onore e di dovere. Del rimanente, le lodi compartire da Raimondo agli ordinamenti militari de’ maomettani, le troviamo confermate nelle relazioni di Giovanni Sagredo, legato veneto a Vienna dal 1661 al 1665; il quale vituperava poi i colonnelli cristiani, perché, per lucrare sulle paghe, arrolavano contadini e pitocchi, secondo ei diceva, che venuti all’esercito si davano al saccheggio e alla crapula, laddove sobrii asseriva essere i turchi. Ma i reggimenti che da prima andarono con Raimondo in Ungheria, furono quegli stessi, come egli lasciò scritto, che erano stati con lui alle precedenti guerre, provati per ciò in più battaglia: senonché, stremati poi pei tanti disagi ai quali li vedremo sottoposti, furon dovuti rimettere a numero con gente nuova. Il primo di maggio di quell’anno 1661, l’Acerbotti e lo Stom annunziavano già partito per Giavarino il Montecuccoli a prepararvi gli alloggiamenti pei soldati, postisi in cammino il 14 di aprile. Convennero essi da varie parti a Mardog, dove schiera per schiera li rivide il generale, e in quel numero li trovò che più sopra abbiamo indicato, cioè di quattordici o quindici mila uomini, secondo aveva detto; errato dovendosi perciò reputare quel passo delle storie del Priorato, nel quale sono essi fatti ascendere a ventimila. Furono tosto messe quelle truppe in ordine per eseguire il progetto di guerra disegnato dal Montecuccoli, e lungamente discusso in consiglio. Tre ponti gettaronsi su fiumi o canali lungo la via per Komorn; si disposero gli uomini ai luoghi opportuni: quand’ecco, con sorpresa e sdegno di tutti, un ordine imperiale, che il Frescot storico dell’Ungheria asserì promosso dagli ungheresi che protestavano non volere trarsi in casa la guerra, imporre che invece l’esercito dovesse passare nell’Ungheria superiore. Per tal modo an-