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sero a cominciare le ostilità contro i turchi, per le ragioni da noi accennate. Opinò la maggioranza de’ convenuti che si soprassedesse; ma avendo con pochi altri espresso parere contrario il Montecuccoli, come abbiamo da una lettera di Giuseppe Acerbotti agente estense, scritta nel marzo del 1661, a questo l’imperatore si attenne, e fu decisa la guerra. Apriva in tal modo a sé medesimo il Montecuccoli un vasto campo, nel quale raccogliere una gloria non peritura; perché furono infatti le guerre d’Ungheria e quelle contro i francesi, che fecero di Raimondo, per usare le parole di uno storico poco amico degli italiani, un modello di generale . Venne poi discusso nel consiglio, se fosse bene mandar l’esercito sui confini della Transilvania, per ritoglierla ai turchi che l’occupavano; ma consigliò invece Raimondo si tendesse piuttosto ai paesi danubiani, si prendesse con isforzo d’armi Strigonia (e Buda aggiunge il Mailàth), per andare di là a Belgrado, avuta la quale si vivrebbe alle spese del nemico, laddove in Transilvania i soldati sarebbero morti di fame. Aggiungeva, che fuor del paese loro più facilmente sarebbersi all’esercito imperiale uniti ungheri e croati, con che si condurrebbero in campo 40.000 uomini. Ma furono appunto gli ungheresi che riescirono a far mettere da parte i disegni concepiti dal Montecuccoli, quantunque li avesse approvati il consiglio aulico di guerra. Narra Raimondo, ne’ suoi Commentarii sulle cose dell’Ungheria, la prima origine dell’invasione de’ turchi in Transilvania essere da ricercare nella guerra, che dicemmo nel 1658 mossa alla Polonia contro il volere della Porta da Rakoczy, principe di quella provincia, alleato allora della Svezia. Deposto dai turchi che posero varii principi un dopo l’altro a reggere in luogo di lui la Transilvania, tentò egli di riafferrare il potere; ma fu sconfitto, e morì delle ferite riportate (1660). Kemeni Ianos, tutore del figlio di lui, fattosi eleggere suo successore, invocò aiuti dall’imperatore, il quale, come per noi fu detto, mandò sui confini con truppe il general Souches, pessimamente