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“Adì 11 febbraio 1612 nacquemi una figlia chiamata pure Havaniglia 17 feb. 1613 nacquemi un altro figlio chiamato Massimiliano.” (Che poi si fece gesuita.) “15 settembre 1614. Nacquemi un altro figlio che si chiama Alberto.
15 novembre 1615. Nacque una putta che si chiamò Havaniglia.” (Era premorta anche la seconda di tal nome. Questa terza è indicata in un albero della famiglia Montecuccoli col nome di Anna che per avventura corrisponde ad Havaniglia. Forse è quella della quale diremo aver scritto la madre al cardinal d’Este: altro di lei non sapendosi, è probabile morisse giovane.) “20 febbraio 1617. Nacque un putto che si chiamò Nicolò.” (Premorì al padre.) “30 agosto 1618. Nacquemi una putta che si chiamò Giuliana.” (Sarà nata in Brescello ove era allora Galeotto, e sarà quella che si fece monaca nel monastero di San Geminiano di Modena col nome di suor Giulia Teresa.)
Le nacque postumo nel 1619, e forse in Modena, un altro figlio, al quale impose il nome del defunto marito, e di lui sarà detto a suo luogo.
Nel castello di Montecuccolo si mostra tuttavia a chi lo visita la stanza ove nacque Raimondo, il quale sarà stato battezzato nella chiesa stessa del castello dedicata a San Lorenzo, che è nominata in una carta del 1569 dell’archivio Montecuccoli. E da poco tempo era stata quella chiesa costruita, sapendosi che gli antichi feudatarii venivano battezzati in quella di Renno che era la parrocchia loro.
Scarse notizie rimangonci dei due coniugi insino all’anno 1612, intenti essi alle cure della crescente famiglia, e al governo delle cose loro e del feudo. Non va per altro taciuto che alcune lagnanze indirizzava nel 1609 al duca il commissario del Frignano, che era Vincenzo Arlotti, perché si abusasse talvolta il conte Galeotto della molta autorità che in quelle parti s’era venuto procacciando, ond’è che si dicesse più di lui essere colà governatore il Montecuccoli.