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questo dal primo ministro Porcia era stata rifiutata un’udienza che lo Stom per affari del duca avevagli richiesta. Ricorse allora quel diplomatico al Montecuccoli che ogni dì vedeva il Porcia nell’anticamera dell’imperatore, acciò si assumesse di riferire al ministro le cose delle quali aveva incarico dal duca: la qual proposta annunziò poscia che da esso “era stata accettata di mala voglia”. Allorché poi venne richiesto di sostenere la dimanda del duca, il quale desiderava che la corte imperiale, quando trattava con lui, adoperasse il titolo di serenissimo che gli competeva, si scusò egli dall’entrare in codesta briga, allegando i riguardi che aver doveva per gli spagnoli e per l’imperatore, ed insieme affermando che, in quanto a sé, sarebbe stato propenso ad accettare l’incarico. E neppur in altra occasione trovò grazia presso il Montecuccoli quel diplomatico. Vediamo infatti che, venuto a morte nel luglio del 1662 il duca di Modena Alfonso IV, e succedutagli nel governo dello stato come reggente la vedova di lui, nipote, come dicemmo, del cardinal Mazzarino, ed essendo in Roma avvenuto quel tumulto de’ corsi contro i francesi, pel quale Luigi XIV pretese dal papa esorbitanti soddisfazioni, amare cose si dissero in Vienna contro il cardinal d’Este, protettore della Francia. Ed essendosi adoperato allora lo Stom presso il Montecuccoli, acciò aiutar lo volesse a dissipare quelle male impressioni che non avevano fondamento nel vero, ritrovò in lui, secondo ei scrisse, molta freddezza. E parve anzi allo Stom che cercasse di sfuggirlo ogni volta che gli si avvicinava nell’anticamera dell’imperatore. Sembra poi che lo Stom attribuisse quel contegno del Montecuccoli all’aver esso in quella circostanza prese le parti del papa col facilitare le leve che il nunzio pontificio faceva in Germania, per adoperarle, occorrendo, contro i francesi, i quali erano venuti, come in paese amico, nel parmigiano e nel modenese, sui confini degli stati pontifici (lettera del 17 di febbraio 1663 dello Stom).
Dalle cose insin qui toccate apparisce pertanto, che il seguitarsi dalla casa d’Este una politica diversa da quella dell’impero, aveva allentato i vincoli che tennero in addietro te-