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cesareo nel Meklemburg dove tuttavia stanziavano i suoi soldati, si fece a richiamarli dai diversi luoghi che occupavano e li raccolse in un sol corpo, per avviarsi poscia con loro verso i confini della Transilvania, il che accadde in agosto, prima cioè che fossero scambiate le ratificazioni della pace già convenuta. Ebbe però Raimondo a vincere le difficoltà che al passaggio degli imperiali pe’ loro stati opposero i duchi di Brunswick e di Luneburg, e che esso era deliberato a toglier di mezzo anche colla forza, come da una sua lettera si ritrae. Non però verso la Transilvania, perché gli ungheresi si erano ricusati di accogliere nelle terre loro soldati imperiali, ma in Boemia dal Meklemburg condusse egli la maggior parte delle sue truppe, intanto che le altre collo Spork muovevano verso la Slesia. Lungo la via soffermossi Raimondo nella Sassonia inferiore, ove la riforma incominciò delle sue soldatesche, compreso il reggimento che aveva in proprio, dovendosi, dice lo Stom, rinnovare que’ reggimenti mercé uomini di leva: e quel diplomatico consigliava al duca di Modena di arrolar esso una parte de’ soldati che si congedavano. Un caso singolare racconta poi avvenuto a quel tempo a Raimondo, la fuga cioè, e l’apostasia del confessore di lui, che noi esporremo colle parole stesse di una lettera del generale medesimo. “Un certo Fremellio della Società del Gesù ch’era qui coll’esercito, superiore della Missione castrense, datosi fortemente al bevere et agli amori d’una certa giovane figliuola d’un pellicciaio se ne fuggì nella settimana passata, et n’è ito con essa a Stralsund dove si pensa che la sposerà et apostatarà” (da Parchaim, 28 settembre 1660).
Non consentendo la stagione che altro per quell’anno si facesse, rimasero le truppe nei quartieri d’inverno, prendendo stanza il generale in Praga, dove lo aveva preceduto la moglie gravida di otto mesi, che ivi nel novembre, come Pierelli e Stom annunziarono, gli partorì Ernestina, terza sua figlia, nella quale riproduceva Raimondo il nome del generale Ernesto. Le fu padrino, benché protestante, l’elettore di Brandeburgo. Sola questa fanciulla a portare un nome della sua famiglia, laddove le altre e il fratello ricevettero il nome di chi li tenne al battesimo.