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gata imperiale. Starebbero Montecuccoli e gli altri capi dei corpi sui bastimenti di guerra che, precedendo la partenza de’ soldati, coll’artiglieria loro ne dovevano proteggere la discesa sul suolo nemico. Porterebbe ciascuno con sé quante più provvigioni potesse. I fanti si posterebbero in un bosco che era sulla destra, usando le picche a difesa contro la cavalleria nemica, intanto che sbarcassero i cavalli. Nuove truppe ed altre artiglierie terrebber dietro a quelle prime, i polacchi, dall’isola di Feroe, dovevano secondare la impresa comune. E fu questa l’unica parte di quel disegno che riescisse a bene, essendo la guarnigione di quell’isola al primo assalto sgombrata di là, passando ad unirsi all’esercito di Wrangel in Fionia. Ma in quella provincia riescì impossibile lo sbarcare, giacché il vento contrario alle navi impedì d’innoltrarsi, lasciandole al tempo medesimo esposte ai colpi dell’artiglieria nemica: gran delusione cotesta pe’ novellieri di Vienna, dai quali come di là scriveva G. B. Montecuccoli, si stava in grande espettazione dell’esito di quell’impresa. Una palla di cannone che colpì la nave sulla quale era Raimondo, gli passò tra le gambe, e gli portò via il bastone del comando, rompendo la tavola sulla quale ei si trovava. Le scheggie di legname balzategli contro gli cagionarono molto dolore e una ferita che lo costrinse al letto, fino al 5 di agosto, come in quel giorno scriveva al principe Mattia. Ma Antonio Vicenzi, agente diplomatico modenese, notò che tardava la ferita a rimarginarsi, e da quella credevasi originata una febbre che allora lo molestò, e che poi si seppe invece derivata da un colpo d’aria preso durante una visita dell’elettore di Brandeburgo. Radunò Raimondo in quel tempo un consiglio di generali, ed ottima parve a tutti la proposta di lui, essere cioè il modo più sicuro d’impadronirsi della Fionia quello non di assalirla allora che in troppo numero v’erano gli svedesi, ma sì quando di là una buona parte di loro si fosse ritirata. E a conseguir questo fine, era mestier portar la guerra in casa loro; ché allora essi, senza più, sarebbero accorsi a difenderla. Ottimo partito questo, pel quale si ottenne l’intento cui gli alleati miravano. E’ invero sapienza