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mal disposto contro i polacchi, che incolpava di malevolenza verso l’esercito imperiale cui lasciavano mancare i viveri, ordinò al general Souches di gettare un ponte sulla Vistola, dichiarandogli a voce che per quello intendeva retrocedessero le truppe, reputando impossibile in quella stagione il tentar quell’impresa. E scelto aveva per ciò fare il Souches, affidandogli ancora l’incarico di ricondurre i soldati, perché facea stima che mal volentieri, così il Montecuccoli come lo Spork, si sarebbero prestati a secondarlo. Ed entrambi que’ generali chiamò allora presso di sé. Ma il Souches alla sua volta, sapendo mutabili spesso le determinazioni del generale supremo, indugiò a porre in esecuzione quanto gli era stato commesso, e non tardò infatti a ricevere un contrordine dall’Hazfeld, il quale aveva ceduto intanto alle istanze del re Casimiro, che rinnovava la promessa di provvederlo di viveri: ma ciò non avendo poi fatto, e i rigori della stagione aumentando, fu mestieri condurre le truppe ai quartieri d’inverno, che al Montecuccoli vennero assegnati a Galup, dove non so se andasse, essendo noi per vederlo tra breve altrove. Grandi furono i disagi patiti dagli imperiali in que’ duri climi; ed i polacchi continuavano ancora a lasciare ad essi mancare i viveri, avversissima a loro essendo specialmente la regina che avrebbe voluto assicurare, mercé un matrimonio, la successione al trono della Polonia ad un figlio del principe di Condé: ai quali disegni si opponeva Mazzarino che proponeva invece di lui il principe Almerico d’Este (Priorato, Vita di Leopoldo Cesare). Il re Casimiro all’opposto era tutto devoto alla casa d’Austria, e di lui perciò i partiti che quella avevano in odio, stavano sempre in sospetto. Questi mali trattamenti alle truppe cesaree avevano intanto viemaggiormente irritato l’Hazfeld, che di nuovo abbandonò la Polonia, andando ad una sua casa che aveva a Trachenberg in Slesia. Fu detto allora, secondo lo Stom scriveva, che a lui sarebbe data la carica che ebbe già un Echenvert, la quale altri diceva potesse venir conferita al Montecuccoli; ma l’Hazfeld dopo breve tempo infermatosi, venne a morte il 6 di gennaio del successivo anno 1658 in età di 65 anni, uomo di animo non buono e di pochi ta-