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in sul muovere per la guerra, narra lo Stom che facesse l’imperatore un donativo di seimila fiorini per aumentare il suo equipaggio, secondo ei scriveva; ed egual somma gli fu data, forse durante quella guerra, per accrescimento allo stipendio (che dicemmo essere stato diminuito all’epoca della pace generale) come mastro di campo generale. E qui mi sia lecito avvertire la strana condizione di cose che toglieva Raimondo dal fianco di una regina di Svezia, per mandarlo a combattere gli antichi sudditi di lei e lo stesso suo cugino. Caso non al tutto dissimile da quello di tanti capitani e soldati italiani combattenti a quel tempo ora contro o francesi o alemanni o spagnoli, ed ora insieme con essi, a norma della mutabile volontà dei deboli loro principi, o secondo il genio loro li portava ad accorrere colà ove fosse da menare le mani e da acquistar gloria. Del resto, la vita militare, che tante nobili soddisfazioni ai cuori generosi procura, impone pur anche sacrifici che è debito tollerare senza lamento. Ed è anche da notare, che circa quel tempo Cristina era ospite della corte di Modena ; ma forse l’ammirazione che aveva per lei Raimondo, poté, momentaneamente almeno, in quell’anno medesimo affievolirsi, allorché gli sarà giunta notizia dell’uccisione da lei ordinata del conte Monaldeschi, già confidente suo : ma vedremo più tardi che andò poi egli a visitarla ad Amburgo. Desideratissima disse il Priorato esser giunta la venuta del Montecuccoli in Polonia, perché da lui ch’era stimato non meno avveduto che animoso capitano, s’impromettevano que’ popoli, che darebbe opera a cessare le lentezze onde l’Hazfeld faceva procedere le cose della guerra, e sovra di sé attirava molti e gravi sospetti; quindi è che si fossero fatte istanze alla corte